C'è il web designer.
C'è il social media manager.
C'è il landing page specialist, c'è il marketer, c'è il css guru e c'è il social strategist.

Poi c'è lui: il Programmatore. 

Che qualcuno chiama developer, ma tu Dio perdonali, non sanno quello che dicono.
Il Programmatore c'era già prima, c'è sempre stato.

Il Programmatore è il migliore di tutti, senza di lui nulla sarebbe possibile. Lui crea le cose che poi gli altri usano. Lui è la terra per le piante, il cielo per gli uccelli, la birra per tutti noi.

Lui scrive cose che nessuno capisce ma che funzionano meravigliosamente. Parla strani linguaggi, antichi idiomi magici che hanno poteri straordinari e fanno viaggiare le cose da un capo all'altro del mondo.

Quando passa un Programmatore, le mamme lo indicano ai bambini con rispetto e incredulità. Gli dicono:"Guarda, quello è un Programmatore!" e rimangono a guardarlo fino a che non scompare dalla vista.

Nessuno sa bene cosa faccia di preciso, il Programmatore. Si sa solo che sono cose difficili, a volte difficilissime, incomprensibili ai più, inarrivabili a tanti. Dicono che parli con gli angeli, ma anche loro, a volte, si fanno rispiegare.

Il Programmatore potrebbe fare il marketer o il landing page specialist, ma lo troverebbe troppo facile. Al Programmatore servono giganti per confrontarsi.

Il contrario è impossibile.

Il Programmatore fa cose talmente difficili che qualsiasi altra cosa gli sembra un giochetto.

Al programmatore piace imparare sopra ogni altra cosa. 

Alla maggior parte della gente invece imparare non piace più e questo fa sì che i programmatori siano sempre di meno e la gente sempre più ignorante.

A loro basta saper usare le cose che il Programmatore crea per loro, perché il Programmatore è anche generoso.

Queste persone poi, quando parlano di sé stesse, dicono di essere degli informatici, ma dentro lo sanno che non è vero.

Il Programmatore va alla conoscenza armato della sua curiosità, della sua passione e della sua fantasia.

E vince sempre.